martedì 22 novembre 2016

Pensierino della Sera.


 Matteo Renzi
...Mi sono a lungo chiesto come fanno i Cinque Stelle a votare contro una riforma che porta in Costituzione le storiche battaglie che il loro movimento ha sempre fatto. La riduzione del numero dei parlamentari? E loro votano NO. L'obbligo di discutere le leggi popolari? E loro votano NO. Il superamento del bicameralismo paritario? E loro votano NO. L'abbassamento del quorum se si raggiungono 800mila firme (attenzione: firme vere, purtroppo per loro, non copiate)? E loro votano NO. L'abolizione del CNEL? E loro votano NO. È impressionante. Ma la cosa che più mi colpisce è aver scoperto il motivo per cui votano NO sul Senato. Non potevo crederci ma abbiamo scoperto – grazie all'Espresso – che i fondi che vanno ai gruppi del Senato (trenta milioni al PD in questa legislatura, circa la metà a Cinque Stelle, tanti anche agli altri), fondi che saranno cancellati se vince il Sì e che rimarranno con la vittoria del NO, servono a Cinque Stelle per pagare l'affitto ai dipendenti dell'ufficio comunicazione. Cinque Stelle può espellere parlamentari e sindaci ma non può fare a meno dell'Ufficio Comunicazione. Persino Rocco Casalino, capo della comunicazione Cinque Stelle, è passato dalla Casa del Grande Fratello alla Casa del Grande Senato. Un'affittopoli incredibile, di cui non parla nessuno. Ecco come usano i fondi del Senato. Al netto del referendum: possibile che chi voleva fare la rivoluzione dell'onestà e della trasparenza al momento buono diventi il più conservatore della vecchia casta? Un pensiero agli elettori del Movimento 5 Stelle: ma davvero volete difendere il sistema delle firme false e degli affitti veri?

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