lunedì 19 settembre 2016

A Pontida il cattolicesimo ruspista di Matteo Salvini


Francesco Anfossi
Famiglia Cristiana 18/09/2016
Il patetico tentativo di strumentalizzazione di Benedetto XVI, contrapposto a papa Francesco, è solo la conferma di una sostanziale visione anticristiana di un certo modo di fare politica. Il leader lepeniano porta il presepio nelle scuole e si batte per il crocifisso nelle aule ma ce l'ha con Bergoglio perché «invita gli imam in chiesa»
La confusione è sempre stata grande sopra il cielo dei leghisti. A seconda delle convenienze e dell'umore il suo fondatore Umberto Bossi è stato cattolico, clericale, anticlericale, papista, antipapista, pagano, spiritualista, intimista, protestante, calvinista, laico, ortodosso, riformatore e oggi chissà. Il suo successore Matteo Salvini in questo non è da meno, avendo inventato il cattolicesimo ruspista, dottrina eretica che entra a far parte della storia della Chiesa dopo essere stata diffusa e messa a punto in molti bar sport della Bergamasca. Il leader lepeniano porta il presepio nelle scuole e si batte per il crocifisso nelle aule ma vuole cacciare gli imam dalle chiese e i bambini extracomunitari dagli asili (e anche dagli ospedali pediatrici). Ultimamente ce l'ha con Bergoglio, forse accusato di modernismo, perché “invita gli imam in chiesa”, e vagheggia un’ altra Lepanto (ma non sa che la bandiera turca conquistata dalle forze della Lega Santa cinque secoli fa è stata restituita dal Vaticano alla Turchia da molto tempo).
Certo potremmo consolarci  col fatto che Salvini, anteponendo papa Benedetto XVI a Francesco, ha fatto passi da gigante rispetto al dio Po e a tutto l’ armamentario di ampolline, riti celtici e altre strampalate diavolerie cui i leghisti, Salvini compreso, hanno accettato con entusiasmo, seguendolo come cagnolini dal Monviso fino alla foce del Po. Ma nell’ Anno della Misericordia chiediamo compassione anche per questo patetico tentativo di strumentalizzazione di due Pontefici perfettamente coerenti nella linea del magistero (forse Salvini neanche lo sa che Benedetto vive nei Giardini Vaticani, non certo per caso). 
Il maldestro tentativo di strumentalizzare Benedetto XVI, contrapponendolo a papa Francesco, è solo la conferma di una sostanziale visione anticristiana di un certo modo di fare politica della demagogia all'italiana. Perché in Italia la politica demagogica, di fronte a qualche voto in più raccattato nei bassifondi dell'ignoranza, non si ferma davanti a niente, nemmeno all'immagine misericordiosa di un papa. Ed è indicativo dell'abisso in cui si ritrova la politica, che dovrebbe interpretare i più alti valori dell'uomo al servizio del bene comune. Altro che politica come più alta forma di carità, come diceva Paolo VI!  
Purtroppo c’ è ancora qualcuno che ci casca, come i giovani padani, che a Pontida si sono presentati con una maglietta che raffigura papa Francesco che si tiene la testa tra le mani e una scritta che recita: “Il mio Papa è Benedetto”. Cari giovani padani, prima di fare magliette, studiate, studiate, perché l’ ignoranza è brutta e un giorno, quando non sarete più giovani, potreste vergognarvi di quel che avete indossato e venduto a Pontida.

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