mercoledì 27 luglio 2016

IL GRANDE ELETTORE ISIS


Sandro Albini
27 Luglio 2016
I drammatici eventi di questi giorni li abbiamo tutti subiti con il loro carico di orrore, angoscia, impotenza. Domanda: perché, a chi serve? Risposte difficili da trovare: pianificazione del terrore, guerra asimmetrica, emulazione, e così via. Certo, finché rimane in esercizio la casa madre del terrore (leggi Isis in Siria) il fascino del male continuerà a suscitare fedeli tra menti deboli, delinquenti e i tanti individui marginali che non hanno nulla da perdere. Quindi non è da scartare una intensificazione delle operazioni militari per schiacciare la testa del serprente(coinvolgendo anche Putin). La conseguenza più pericolosa sta nella paura che si insinua tra la gente comune la quale è portata a inseguire il bisogno di sicurezza affidandosi alle parole d'ordine delle destre e dei populismi. Un primo risultato è già stato conseguito: la Brexit. Gli Inglesi hanno ritenuto di mettersi al riparo uscendo dall'Europa. Vedremo negli USA a novembre cosa succede tra la Clinton e Trump. Ma l'anno prossimo si vota in molti paesi europei: si rischiano clamorosi successi di forze politiche il cui obiettivo sarà di radicalizzare lo scontro e ulteriormente depotenziare un'Europa già debole. Difficile per chi tenta di mantenere a dritta la barra della ragione impedire contaminazioni: abbiamo più volte constatato come il vento dell'irrazionalismo sia capace di travolgere tutto e tutte sul globo terracqueo preparando il terreno a disastri politici e socioeconomici spaventosi. Basta rileggere la storia dell'Europa dei secoli scorsi: guerre per il potere nobilitate da motivazioni religiose e/o ideologiche hanno prodotto orrore, atrocità e sangue in misura e qualità non inferiori rispetto ai tempi nostri. Per quel che ognuno di noi può fare bisogna dire basta ai cialtroni di qualunque parte (e da qualunque podio) che attizzano odio, per i quali ogni pretesto è buono per trasformare gli avversari in nemici promettendo essere loro la soluzione di tutti i problemi. Poi stringere sul rispetto delle regole da parte di tutti, compresi coloro i quali sono stati accolti non per replicare un loro "Stato" dentro il nostro, ma per offrire loro una opportunità. Ognuno è libero di praticare il proprio credo ma senza sovrapporlo allo Stato laico, le cui norme non possono essere affievolite per nessun motivo. E poi, se non si ricostituisce un tessuto civile fatto di relazioni, solidarietà, condivisione nei paesi, nei quartieri, nei condomini, nelle città diventa praticamente impossibile affidare la sicurezza alle sole forze dell'ordine: lo abbiamo visto, non possono essere in ogni luogo. Il "controllo sociale" declinato nella sua accezione nobile è l'unico modo per rendere e far sentire più sicuri i cittadini. Soluzioni miracolistiche non ne esistono e chi le propone è un pericoloso imbonitore. Ognuno di noi può compiere una azione utile: esprimere il proprio voto, quando vi siamo chiamati, non contro qualcosa o qualcuno ma dopo aver valutato nel merito contenuti e proposte. Per non lasciare all'ISIS il potere di decidere del nostro futuro.

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